Sull'istanza di liberazione condizionale proposta dal collaboratore di giustizia Giuseppe Costa la Cassazione ha rinviato per un nuovo esame al Tribunale di Sorveglianza di Roma. Il 73enne Costa di Siderno, dopo un lungo periodo di detenzione ha scelto di collaborare con la giustizia raccontando una serie di vicende legate all’operatività di consorterie della ’ndrangheta operanti non solo a Siderno ma anche in altre realtà territoriali del reggino ed oltre. Nel marzo del 2022 il tribunale di sorveglianza capitolino aveva rigettato l’istanza di liberazione condizionale presentata dal 73enne sidernese, dopo un primo annullamento con rinvio. Avverso l'ordinanza emessa dai giudici romani a marzo scorso ha proposto ricorso Giuseppe Costa deducendo violazione di legge e vizi di motivazione. In tal senso il ricorrente, in sintesi, ha lamentato, anzitutto, la violazione del vincolo di rinvio «non avendo il Tribunale provveduto a quel giudizio di tipo unitario e globale circa il sicuro ravvedimento del Costa, tenendo conto della lunga detenzione subita e del regolare comportamento tenuto dopo le condanne anche una volta ammesso al regime di detenzione domiciliare.
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