Scoppia la questione “cambi turno” al porto di Gioia Tauro, con i dipendenti di Mct e i sindacati sul piede di guerra dopo il giro di vite da parte del terminalista che in seguito ai recenti arresti per narcotraffico di alcuni portuali “infedeli” ha deciso di adottare nuove misure per prevenire comportamenti sospetti.
La stretta sulla richiesta di cambiare il turno, ad esempio, è dettata dal fatto che le istanze spesso provenivano dagli operai coinvolti con l’obiettivo di costituire delle vere e proprie squadre specializzate nell’esfiltrazione dei carichi di cocaina.
Ieri, il Coordinamento portuali del Sul ha chiesto all’azienda un incontro urgente e la sospensione di qualsiasi azione unilaterale che andrebbe a penalizzare i lavoratori e le loro famiglie.
«Premesso che la legalità è al primo posto degli scopi da perseguire – evidenzia il segretario Vincenzo Malvaso – e pur condannando con fermezza i casi di cronaca, troviamo incomprensibili le soluzioni che si intendono adottare. Il conseguente clamore mediatico destabilizza il già sottile legame tra lavoratori e azienda, compromesso per il ritardato rinnovo del contratto integrativo, e il blocco dei cambi mansione tra lavoratori a inizio turno, che in realtà è loro prerogativa, sembra favorire il dubbio sull’onestà dei portuali».
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