L’obiettivo di rilanciare l’attività dell’aeroporto cammina ovviamente con il necessario aumento dei passeggeri. L’aerostazione nuova da sola non basta ma serve che ci sia traffico e che soprattutto lo scalo si apra all’utenza siciliana che preferisce volare da Catania per la presenza di un’offerta nettamente migliore, diversificata e soprattutto a costi più convenienti. Da qui parte Sacal per individuare il progetto di rilancio dell’aeroporto: «Il documento di pianificazione di riferimento per l’aeroporto di Reggio Calabria è il Piano Nazionale degli Aeroporti, secondo cui Reggio Calabria riveste un ruolo di servizio in risposta alla domanda di traffico locale, in ragione dei limiti infrastrutturali e della posizione geografica marginale rispetto al territorio calabrese. Secondo il Piano Nazionale, lo scalo potrebbe raggiungere i seguenti volumi di traffico al 2030 nei tre diversi scenari ipotizzati: scenario minimo: 0,6 mln di passeggeri; scenario medio: 0,7 mln di passeggeri; scenario massimo: 1,0 mln di passeggeri».
Ma sappiamo quanto le stime di uno scalo alle prese con importanti sfide di miglioramento infrastrutturale siano fluttuanti. «Nell’aggiornamento delle stime previsionali di traffico si è tenuto conto degli effetti dell’emergenza sanitaria tutt’ora in atto, legata alla pandemia COVID-19, ipotizzando che tali impatti si concentrano sostanzialmente nel breve periodo, come peraltro evidenziato da organismi internazionali del settore aereo, e consapevoli che le variabili che più influenzano il traffico aereo potrebbero essere soggette a variazioni anche significative in questo periodo di incertezza, che non ha precedenti nella storia del mercato di aviazione».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia