Condanne pesanti come un macigno a carico di Domenico Russo e Francesco Doldo, entrambi accusati di fare parte della cosca Serraino con ruoli e partecipazione nei contesti criminali del quartiere collinare della cintura urbana sud San Sperato e dei comuni di Cardeto e Gambarie in Aspromonte. Il Gup Vincenzo Quaranta ha disposto la pena a 6 anni ed 8 mesi di reclusione per Francesco Doldo e a 8 anni di reclusione per Domenico Russo. Entrambi erano imputati nel processo “Pedigree 3”, la terza tranche della maxi operazione condotta dal pool antimafia di Reggio contro le giovani generazioni e gli assetti moderni della cosca di ’ndrangheta Serraino.
Due le persone sotto accusa: per la Procura distrettuale antimafia, ed adesso anche per il Giudice dell'udienza preliminare, Francesco Doldo e Domenico Russo sono «espressione» della cosca Serraino ed «intranei» agli organici del sodalizio mafioso con base operativa a San Sperato e Cardeto. Per il pool antimafia, e come rimarcato in sede di requisitoria dal Pubblico ministero, Francesco Doldo, 38 anni, sarebbe stato sempre «a disposizione per conservare le armi della cosca e mettere a disposizione della sua agenzia di assicurazioni per riunioni di ’ndrangheta»; mentre Domenico Russo, 22 anni, avrebbe sistematicamente collaborato col padre “Ciccio lo scalzo”, a sua volta indicato dai collaboratori di giustizia come storico componente della cosca con base a San Sperato.
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