Forza e autorevolezza criminale in ogni angolo della città. Quando c'era da «capire» o da «chiarire» una qualsiasi vicenda criminale dai toni nebulosi, le ’ndrine di Archi venivano spesso interpellate da alleati e clan satelliti. Così accadde anche nella guerra dei bar di viale Calabria quando il “Mary Kate Caffè” fu oggetto di due attentati incendiari nel volgere di qualche settimana. «Vicenda strana» per gli inquirenti perchè il titolare dell'esercizio commerciale devastato dalle fiamme era considerato «vicino alla cosca Serraino». Storiaccia ricostruita dalla Procura antimafia perchè la mano che distrusse il locale fu il diretto concorrente, “Royal Caffè”, distante una manciata di decine di metri e riconducibile ai fratelli Filocamo, all'epoca fedelissimi della cosca Serraino e poi entrambi collaboratori di giustizia. La vicenda è stata ripercorsa in Tribunale nel processo “Epicentro” con il collaboratore di giustizia Daniele Filocamo. Il Pm Walter Ignazitto chiede lumi su chi subì l’attentato: «Morabito aveva il bar vicino a quello di mio fratello. Distante circa cento metri, sempre sul viale Calabria. Vicino all'aula bunker». Daniele Filocamo conosce bene l'argomento: «Nell'aprile-maggio 2019 gli furono fatti due attentati: il primo distrusse completamente il bar, proprio, non ci fu niente da prendere, cioè l'ha dovuto fare tutto nuovo; poi, mentre c'erano i lavori di rinnovo, di ricostruzione, gli hanno fatto un secondo attentato, che forse era un tentativo di attentato, perché poi, se non ricordo male, il secondo non andò a buon fine». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio