
Nessuna sanzione dovrà essere pagata dal Comune per l’innalzamento delle tariffe dell’acqua e sulla presunta violazione delle procedure. Palazzo San Giorgio ha vinto una lunghissima battaglia giudiziaria contro l’Autorità di regolazione per l’Energia, il gas e l’ambiente. Era stata inflitta una condanna a 150mila euro per le violazioni delle linee guida in tema tariffario ma il Comune ha proposto ricorso al Tar della Lombardia e i giudici hanno stabilito che il provvedimento era stato emesso oltre il limite massimo temporale previsto.
«Dal contenuto del provvedimento sanzionatorio - si leggeva nel provvedimento dei giudici milanesi - non emerge lo svolgimento di un percorso istruttorio particolarmente complesso, venuto in emersione successivamente alla comunicazione di avvio del procedimento, facendosi riferimento, sostanzialmente, alla memoria presentata dal Comune più di tre anni prima. D’altro canto la stessa Autorità ha affermato che è solo con la delibera di avvio del procedimento che è possibile rapportare la durata del procedimento alla sua complessità. Laddove vi sia stato un errore di valutazione che ha determinato una variazione della tempistica previamente indicata, l’Autorità deve darne conto nel provvedimento, e comunque deve risultare dalla concreta attività istruttoria svolta. Nessuno dei due profili emerge nel procedimento di cui è causa. In conclusione, per le ragioni che precedono, in accoglimento del primo motivo di ricorso, assorbite le ulteriori censure dedotte, va disposto l’annullamento della deliberazione impugnata e ordinato il rimborso della quota parte dell’importo della sanzione versata dal Comune di Reggio Calabria a titolo di anticipazione».
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