La città di Gioia Tauro rischia di sparire per sempre a causa degli eventi climatici estremi – cui la Calabria è regione fra le più esposte dell’intero Paese – e, in particolare, per l’innalzamento del livello dei mari; stessa sorte toccherebbe anche a Sant’Eufemia Lamezia e ad altre 38 aree urbane costiere che, nella migliore delle previsioni, rischiano di subire rilevanti danni. È quanto emerge dalla fotografia scattata dal nuovo report “Il clima è già cambiato” dell’Osservatorio Città Clima 2022 realizzato da Legambiente, con il contributo del Gruppo Unipol, e sintetizzato nella mappa del rischio climatico, presentato nel giorno finale della COP27 in corso in Egitto, per lanciare un doppio appello: se da una parte al livello internazionale è fondamentale che si arrivi ad un accordo ambizioso e giusto in grado di mantenere vivo l’obiettivo di 1.5° C ed aiutare i Paesi più poveri e vulnerabili a fronteggiare l’emergenza climatica, dall’altra parte è fondamentale che l’Italia faccia la sua parte. Nel Rapporto Città Clima 2022 la Calabria è tra le regioni più colpite da eventi climatici estremi. Solo nell’ultimo biennio, dal 2020 ad oggi, siamo passati da 65 ad 82 fenomeni di cui, nel complesso, 33 per allagamenti da piogge intense; 17 casi di danni da trombe d’aria; 14 casi di danni alle infrastrutture; 8 frane da piogge intense; 3 esondazioni fluviali; 3 mareggiate; 2 casi di danni al patrimonio storico da piogge intense; 2 casi di danni da siccità prolungata. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio