La sinergia interistituzionale per contrastare l’abusivismo edilizio e tutelare il paesaggio. L’obiettivo è quello di ridurre il numero degli edifici incompiuti che rappresentano da diversi decenni ormai un triste tratto identitario del territorio reggino. Operazione che vede impegnate la Città Metropolitana da una parte e la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio. Come? Attraverso un protocollo d’intesa che traccia le linee di indirizzo per opere di completamento di immobili in tutto o in parte abusivi, ammissibili in sede di valutazione della compatibilità paesaggistica, per la successiva acquisizione del permesso di costruire in sanatoria.
Basterà a liberare il paesaggio dagli scheletri di cemento che hanno saccheggiato per decenni il territorio sfigurando il paesaggio fino a diventare un simbolo di un fenomeno sociale del non finito?
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