L’annuncio delle settimane scorse da parte del governatore Roberto Occhiuto e del deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, sul provvedimento di sclassificazione dell’aeroporto, fa presagire che in futuro (perché al momento nulla è cambiato) anche altre compagnie low cost possano arrivare al “Tito Minniti”. Per completare il cerchio servono altri provvedimenti ma servono anche i lavori di miglioramento di una infrastruttura vecchia e quasi sconosciuta ormai anche agli utenti reggini.
Fino ad allora, infatti, l’aeroporto continua a registrare un basso appeal tanto è vero che la percentuale di riempimento dei voli raramente riesce a superare il 70% della capienza tranne ovviamente nei mesi di rientro e partenza. E a proposito di rientri occorre anche ricordare come arrivare a Reggio Calabria dalle città con le quali è collegata è spesso anti-economico rispetto alle compagnie low cost che decollano verso Lamezia Terme, Crotone e Catania. Ad esempio facendo un breve raffronto sui costi per arrivare da Roma a Reggio nella settimana che dal 19 dicembre arriverà al Natale non si scende sotto i 100 euro (prezzo tutto sommato accettabile) ma si arriva anche una cifra di 306 euro e 509 euro. Stessi prezzi da Milano mentre per rientrare dopo Capodanno le tariffe sono al momento ragionevoli.
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