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L'inchiesta sullo Stretto, le regole delle “vestali” e la minicar rubata alla ragazza sbagliata

«A suo padre l’hanno fatta l’offesa»

Una vicenda che tratteggia bene il contesto criminale di Rosarno è il furto di una minicar a Maria Chiara Pesce, fidanzata con il nipote del boss Umberto Bellocco cl. ’83, ovvero Rocco Antonio Palaia, figlio di Francesco Benito.
Dalle conversazioni captate in casa Palaia il 22 novembre 2019, emerge che Antonino Pesce cl. ’63, detto “Sardignolu”, padre della ragazza, aveva picchiato Pietro Giuseppe Bellocco in quanto accusato, insieme a Giovanni Sesini, di aver rubato l’autovettura alla figlia. Tale vicenda fornisce uno spaccato significativo dei rapporti interni alle due cosche storiche. Da un lato, infatti, la vicenda risulta emblematica della carenza di un centro di potere autorevole all’interno della cosca Pesce, come lo stesso Pietro Giuseppe Bellocco ha rinfacciato ad Antonio Pesce cl. ’63, evidenziando il suo diverso spessore criminale rispetto al fratello Rocco cl. ’71. Questo non deve far sottovalutare comunque lo spessore criminale di Antonino Pesce cl. ’63, che non esita a prospettare una vendetta di chiaro stampo mafioso, minacciando Bellocco di farlo sparire («Gli ha detto il sardignolo: “Vedi che adesso l’ho comprato l’escavatore che con le luci quelli per la notte… faccio una buca e ti sotterro”»). Dall’altro, il coinvolgimento nella vicenda di Domenico Scandinaro, appartenente alla cosca Bellocco, che ha provocato un formale richiamo a non seguire più Pietro Giuseppe Bellocco, ritenuto inaffidabile.

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