Attraverso fidati, validi e sfrontati “corrieri” disposti quasi settimanalmente, con veicoli propri, a partire dalla Locride, in particolare da Bovalino e dintorni, attraversare lo Stretto e raggiungere Catania e altri grossi centri della Sicilia orientale, sarebbe stato Saverio Zoccoli, 38 anni, di Bianco, ad inviare ingenti carichi di cocaina nell’isola. È quanto emerso dalle articolate indagini, avviate ad agosto del 2020, sfociate all’alba di giovedì scorso nella maxi operazione “Kynara”, scattata in Sicilia e Calabria e che avrebbe consentito di smantellare nel capoluogo catanese un’associazione criminale legata al clan Cappello-Bonaccorsi. Trentuno, tra cui 7 donne, le persone destinatarie dell’ordinanza emessa, su richiesta della Procura di Catania, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Sebastiano Di Giacomo Barbagallo. Ventitré dei 31 indagati sono finiti in carcere, 7 agli arresti domiciliari e a un giovane minorenne calabrese, figlio di uno degli arrestati, è stata applicata la misura di collocamento in una comunità. Tra le persone poste ai domiciliari figura il terzino del Locri Giuseppe Paviglianiti, 29 anni, nato e residente a Reggio Calabria. Il giovane calciatore, secondo l’accusa, avrebbe in più di una occasione accompagnato in Sicilia e nella Locride il “corriere” reggino, Concetto Paolo Ficara, 46 anni, anch’egli arrestato giovedì scorso. Oltre a Ficara, Paviglianiti e Zoccoli gli altri calabresi finiti nelle maglie dell’inchieste sono Paolo Nicita, 43 anni, di Casignana, Francesco Marzano, 45 anni, di Casignana, Fortunata Ficara, 47 anni, di Reggio, Caterina Ficara, 49 anni, di Reggio, e Giuseppe Celentano, 30 anni, di Samo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio