«L’azienda garantisce la promozione, il mantenimento e lo sviluppo dello stato di salute ed il soddisfacimento dei bisogni di assistenza socio-sanitaria di tutti gli individui, siano essi residenti, ovvero temporaneamente presenti nel territorio aziendale». Questo quanto recita l’atto aziendale dell’Asp e che è una missione che fino a ora non è stata pienamente centrata. Gli scenari futuri delineati dal commissario Lucia Di Furia sono proprio questi: puntare sulla prevenzione, rilanciare l’immagine della sanità reggina, abbattere le liste d’attesa e garantire un’assistenza in modo da evitare lo spostamento dei cittadini verso altre regioni d’Italia.
Ma tutto è un rebus: «L’attuale scenario di riferimento è fortemente influenzato dai vincoli derivanti dalla graduale ripresa del post-pandemia da Covid, che impone un riposizionamento anche culturale dell’azienda volto a riqualificare e razionalizzare tutti e tre i livelli di assistenza. L’azienda necessita di importanti interventi infrastrutturali che devono trovare copertura in adeguati finanziamenti pubblici regionali in conto capitale. Tali interventi produrranno in futuro dei positivi effetti sui livelli assistenziali delle strutture direttamente gestite, con un significativo salto di qualità nell’offerta di assistenza ospedaliera. Tenuto conto degli oneri per mobilità passiva gravanti su quest’Azienda, questo appare quanto mai necessario, in coerenza con il decreto 23 maggio 2022, n. 77 relativo alla definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale».
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