C'è più di qualche dubbio sulla morte di Amadeo Matacena e della madre. A sollevarli la Procura di Reggio Calabria - come riporta l'Espresso - che ha chiesto al Ministero di Grazia e Giustizia di indagare. Il fascicolo è stato affidato a Sara Parezzan che ha anche sequestrato uno dei testamenti di Matacena. Due i nodi, quello delle competenze in primis. La competenza territoriale spetta alla Procura di Roma, ma gli uffici giudiziari reggini pensano di avere validi motivi per occuparsi della scomparsa dell’uomo, visto che esisterebbe un collegamento tra il processo ’Ndrangheta stragista, nel quale alcuni pentiti (l’Espresso cita Pino Liuzzo) hanno evidenziato il ruolo di Matacena come ufficiale di collegamento fra la politica e le cosche, ancora prima che Marcello Dell’Utri lo nominasse coordinatore regionale della Calabria per Forza Italia.
La replica
Dall'avvocato Zaccagnini riceviamo e pubblichiamo:
In relazione all'articolo comparso sulla Gazzetta del Sud dell'8 gennaio 2023, dal titolo "Amedeo Matacena e la morte "misteriosa" del superlatitante" la signora Maria Pia Tropepi, vedova di Amedeo Matacena, intende formulare le seguenti rettifiche a sua tutela, mio tramite. Si chiede, ai sensi dell'art. 8 della Legge n. 47 del 08/02/1948, sost. dall'art. 42, comma 1 della Legge n. 416 del 05/08/1981, di inserire integralmente e testualmente nel settimanale diretto dalla S.V. le rettifiche di seguito indicate, garantendo che alle stesse sia offerto lo stesso spazio e la medesima rilevanza data all'articolo sopra detto, anche in termini di scelta dei caratteri grafici e di eventuali richiami in copertina: "La signora Tropepi era sposata con il signor Matacena, matrimonio celebrato in Dubai. Non risultano esercitate azioni penali da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti della mia assistita. Costituisce altresì notizia destituita di ogni fondamento giuridico quella secondo cui "la salma di un latitante appartiene allo Stato e deve essere restituita per eventuali accertamenti medico legali ", essendo noto come lo status di latitante cessi con la morte del soggetto le cui spoglie seguono le disposizioni testamentarie e normative (art. 79 D.P.R. 285/1990). Non risulta che la Procura di Reggio Calabria abbia chiesto al Ministero della Giustizia di indagare "sulle morti di Matacena e della madre [ Signora De Carolis] che considera sospette". Tale circostanza è contraddetta dai contatti che lo scrivente intrattiene con il Consolato Italiano a Dubai e con le autorità in loco per ottenere la restituzione della salma. I decessi di Amedeo Matacena e della signora De Carolis sono stati riscontrati come pacificamente dovuti a cause naturali dai nosocomi emiratini, che hanno rilasciato relativa documentazione clinica.
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