«Cosimo Sorgiovanni ha dovuto uccidere Alfredo Pileggi per l’onorabilità e la credibilità del boss egemone a Monasterace e, per questo motivo chiediamo la condanna all’ergastolo». È la conclusione del pm Marika Pastrapasqua, della Procura distrettuale antimafia, della requisitoria tenuta ieri davanti alla Corte di assise di Locri (presidente Amelia Monteleone, giudice a latere Mariagrazia Galati), nel processo a Cosimo Sorgiovanni, accusato di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Alfredo Pileggi. L’uomo fu ucciso l’8 febbraio 2016 a Monasterace mentre saliva in macchina all’uscita della palestra. Secondo la Procura reggina, ieri rappresentata anche dal sostituto procuratore Domenico Cappelleri, l’imputato avrebbe fatto parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, il clan Ruga, operante su Monasterace e territori limitrofi. Il delitto, ad avviso della pubblica accusa, rientra in un contesto mafioso, in quanto la vittima avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale con una donna sposata appartenente a uno dei vertici del clan Ruga. «Alfredo Pileggi l’ha ucciso Monasterace – ha sottolineato il pm Pastrapasqua – in quanto l’omicidio che di per sé è un fatto gravissimo, qui è reso ancora più grave dalla circostanza e dal fatto che il paese se lo aspettava, tant’è che il mondo attorno a Pileggi lo consigliava di fuggire a un destino segnato perché era l’amante della figlia del boss e andava salvata l’onorabilità della famiglia mafiosa». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio