Si terrà stamattina alle 10,30 l’udienza di convalida dell’arresto e l’interrogatorio di garanzia davanti al gip nei confronti di Giuseppe Mazzaferro, giovane operaio portuale gioiese, classe ’85, sul quale pende l’accusa pesantissima di omicidio. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a far fuoco contro il 50enne Massimo Lo Prete, freddato venerdì sera mentre era a bordo della sua utilitaria all’interno del distributore di carburanti “Q8” di via Nazionale 18. Mazzaferro, difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Nico D’Ascola, potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere o decidere di parlare e raccontare la sua verità sul gravissimo fatto di sangue che ha lasciato un’intera comunità sotto choc. In primis, perché era dal 2013 che nel capoluogo pianigiano non si registrava un crimine così efferato ma anche per l’identità del presunto assassino, che in città era conosciuto come “Peppone” per via del suo aspetto allegro e bonario. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio