Dalla protesta alla quasi rassegnazione. Gli aventi diritto ad un alloggio popolare da parte del Comune, rappresentati dall’Osservatorio sul disagio abitativo, hanno nuovamente evidenziato, ieri mattina, i ritardi dell’Ente nell’assegnazione delle case, soprattutto per quelli legati all’emergenza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, questa volta, è il rigetto da parte della nuova dirigente comunale Erp, ad interim, di fresca nomina, che, secondo l’Osservatorio, ha trasmesso una lettera ad una famiglia, che ricopre la sesta posizione nella graduatoria definitiva di emergenza abitativa, dichiarando di rigettare la richiesta di assegnazione di questa famiglia in quanto «la giunta regionale con la delibera numero 578, del 15 novembre scorso, avrebbe fissato 5 come numero massimo di assegnazioni possibili». Per la cronaca, ad oggi, neanche i primi cinque nuclei familiari “in emergenza” hanno avuto l’assegnazione delle case già disponibili. In realtà, evidenziano i componenti dell’Osservatorio, supportati legalmente dall’Ancadic, «la giunta regionale con la suddetta delibera, in applicazione del primo comma dell'articolo 31 della lr 32/1996, ha fissato la percentuale del 25% di alloggi da destinare all'emergenza abitativa tra quelli disponibili all'assegnazione. Non ha fissato alcun numero massimo di assegnazioni perché la Legge regionale non lo prevede. Ha indicato in 5 il numero massimo di alloggi da assegnare nell'immediato quale 25% dei 18 alloggi immediatamente disponibili indicati dal Comune. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio