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Locri, la “New generation” del clan Cordì: il pm chiede 264 anni di carcere

Tra i 26 imputati rischiano 20 anni Riccardo, Domenico e Francesco Cordì, Luca Scaramuzzino ed Ennio Floccari

La Procura di Reggio

La Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha chiesto condanne a un totale di 264 anni di reclusione nei confronti dei 26 imputati che hanno scelto il rito abbreviato nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta denominata “New Generation - Riscatto 2”.
Le richieste di pena sono state formulate dai sostituti procuratori della Dda reggina Giovanni Calamita e Diego Capece Minutolo al termine della requisitoria, durata due udienze, nel corso della quale hanno ripercorso gli esiti dell’approfondita indagine dei Carabinieri, scattata il 6 luglio dello scorso anno con l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di una misura cautelare emessa dal Gip distrettuale su richiesta della Procura antimafia diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri.
Gli inquirenti contestano agli imputati, a vario titolo e con modalità differenti, reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanza stupefacente, alla detenzione di armi e munizioni, a danneggiamento, estorsione pluriaggravata, traffico e spaccio di banconote false ed altro. Le richieste di pena più pesanti, 20 anni di reclusione, sono state formulate dai pubblici ministeri nei confronti di Domenico Cordì (cl. 1979), Riccardo Francesco Cordì, Luca Scaramuzzino ed Ennio Floccari.

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