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Gazebo Reggio, circa la metà non è più a norma

Autorizzazioni scadute e non rinnovate, morosità e strutture difformi rispetto alle prescrizioni. L’assessore Martino: non vogliamo certo colpire il commercio ma dobbiamo tutelare chi è in regola. La semplificazione dell’iter del “Milleproroghe” non vuol dire che ognuno fa quello che vuole

C’è qualcosa che non torna nella vicenda dei gazebo su pubbliche vie e piazze in città. Terminata la fase emergenziale legata al Covid-19 e alle misure urgenti per rilanciare l’economica, la missione di ridare ordine a un settore del commercio è in cima alle priorità del Comune. La proliferazione di installazione di dehors e gazebo in città negli ultimi tempi è diventata da novità a problema da regolarizzare. Il Decreto Mille proroghe ha consentito alle società che allestire spazi all’aperto di proseguire fino a giugno con le procedure semplificate ovvero senza la necessità della conferenza di servizi. In attesa della discussione degli emendamenti alla normativa del governo fissata già al 21 febbraio in città i toni sono accesi sulle procedure attivate da Palazzo San Giorgio per rimuovere le illegalità e soprattutto ripristinare il decoro.
Secondo i primi report dell’amministrazione comunale circa metà delle installazioni non sono più a norma: sono scadute e quindi devono essere nuovamente richieste le autorizzazioni al loro mantenimento. Per farlo, però, oltre a utilizzare il portale messo a disposizione del Comune si devono rispettare le indicazioni previste dal Comune ovvero l’occupazione degli spazi pubblici in prossimità del Corso Garibaldi e delle piazze storiche solo con fioriere come da delibera di giunta numero 251 del 2017 e allegato regolamento redatto unitamente alla Soprintendenza ed essere in regola con il pagamento dei tributi.

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