Prevale la tesi difensiva, sostenuta dagli avvocati Valeria Iaria, Giacomo Iaria e Francesco Calabrese, e la Corte d'Appello azzera le accuse e le condanne riportate da Silvio Giuseppe Candido e Antonio Polimeni, entrambi sul banco degli imputati nell'ultima trance del processo “Archi-Astrea”, nato dalle inchieste parallele condotte in sinergia operativa da Squadra Mobile e Guardia di Finanza, che ha puntato il dito contro un cartello di ’ndrangheta che ruotava intorno agli affari della consorteria Tegano di Archi. I Giudici di piazza Castello (presidente Palumbo, a latere Lauro e Candido) hanno disposto «il non doversi procedere» per Antonio Polimeni rispetto al reato di associazione mafiosa "quanto al segmento di condotta contestata fino al 16 aprile 2019 poiché l'azione penale non poteva essere contestata" e l'assoluzione "perchè il fatto non sussiste per il residuo di segmento temporale". Nello specifico a carico di Polimeni, difeso dall'avvocato Francesco Calabrese, era già intervenuta una disposizione di archiviazione dallo stessa ipotesi di reato inerente lo stesso arco temporale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio