Sospiro di sollievo per l’ospedale di Oppido Mamertina. L’allarme per la chiusura dell’unità di lungodegenza del nosocomio “Maria Pia di Savoia” è finalmente rientrato dopo oltre una settimana di preoccupazioni e proteste da parte dei cittadini. Lunghe giornate di interlocuzioni istituzionali hanno consentito di raccogliere positivamente le istanze del territorio a difesa di un presidio «che deve dare risposte ad un bacino di oltre ventimila persone che vivono un’area montana e fortemente svantaggiata». Ieri mattina, a margine del sopralluogo «per la valutazione sullo stato dei locali», la commissaria straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia ha comunicato il piano di “salvataggio” per la struttura sanitaria oppidese. Ad accompagnarla il sindaco Bruno Barillaro, il consigliere regionale Domenico Giannetta e la Garante per la Salute della Regione Calabria Anna Maria Stanganelli. La visita ha toccato le diverse aree della struttura ed è culminata in un colloquio tra gli attori istituzionali presenti. Una discussione schietta e «senza colori politici», che ha messo sul tavolo idee e proposte per il rilancio del “Maria Pia di Savoia” nel quadro delle norme e dell’organizzazione sanitaria vigente. Al di là delle richieste dei cittadini, un percorso non facile che potrebbe però trovare respiro nella realizzazione dell’ospedale di comunità. Ieri mattina ha ripreso a funzionare il reparto di radiologia: il personale, già operante al poliambulatorio di Taurianova, è stato trasferito a Oppido in attesa di rimettere in moto i macchinari dopo la necessaria manutenzione. Scongiurata anche la chiusura della lungodegenza, su cui comunque si attendono indirizzi precisi per il reperimento del personale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio