Un problema di salute grave, le cui conseguenze si sarebbero potute rivelare serissime, risolto con un intervento chirurgico perfettamente riuscito, e tantissima professionalità. Concetta Minniti, la paziente trattata al “Tiberio Evoli” ha superato la prova più difficile, e adesso che le sue condizioni non creano più alcun genere di patema ha deciso di raccontare la sua vicenda ed esprimere un caloroso ringraziamento a medici e operatori sanitari. A parlare a suo nome è la figlia, Lorena Labate. «Eccoci, dunque, a tirare le somme di quel che è stato. Oggi più che mai – racconta Lorena – ritengo giusto mettere in evidenza il percorso tortuoso che ha caratterizzato la situazione di mia madre, paziente di 77 anni con un quadro clinico non semplice. Una signora impossibilitata ad affrontare, fuori regione, un delicato intervento al rene destro, a causa di diverse problematiche di natura fisica, tra cui il crollo della colonna vertebrale, che le avrebbe impedito il trasporto in altri ospedali». Reso problematico da una febbre persistente, e da un quadro clinico tutto da focalizzare, considerato che da indagini e visite effettuate non era emerso nulla di evidente, il “caso” della signora è stato portato all’attenzione ospedaliera attraverso l’accesso al pronto soccorso. «Fin dai primi istanti, il medico di turno, con gli infermieri Demetrio D’Agostino e Antonino Zumbo, ha rilevato una situazione critica, optando per il ricovero nel reparto di Medicina. I successivi continui e quotidiani confronti con il primario, la dottoressa Scordo, attenta e meticolosa, mi hanno portato a incontrare, per delineare nitidamente il quadro clinico, il primario del reparto di Chirurgia, Nicola Agostini. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio