Saranno 161 i testimoni che la Procura chiamerà in Tribunale per sostenere l'accusa nel processo “Lucignolo”, nato dall'inchiesta della Guardia di Finanza e della Polizia metropolitana di Reggio Calabria che ha scoperto le attività del “diplomificio” e nello specifico come al centro di formazione “Unimorfe” con sede e base operativa nel paesino di Condofuri (ma con raggio d'azione anche a Roma, Milano, Terracina) fosse possibile assicurarsi qualsiasi tipo di attestato o certificato - lauree e diplomi, ma anche attestati per l'abilitazione all'insegnamento di sostegno o certificati di conoscenza delle lingue straniere - dopo aver sborsato sostanziosi pagamenti. Nella lista presentata al Tribunale collegiale (presidente Silvia Capone, giudici a latere Carla Costantino e Claudia Colli) dal Pubblico ministero Lucia Spirito ci sono decine e decine tra presunte vittime, querelanti e persone informate sui fatti, periti, consulenti tecnici e il pool investigativo composto dai militari della Compagnia “Pronto impiego” e del nucleo di Polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio e della Polizia Metropolitana.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio Calabria