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Gioia Tauro, le immagini della videosorveglianza potrebbero dare la svolta alle indagini

La bomba che ha divelto la saracinesca dell’officina sulla Nazionale. All’appello di Alessio risponde solo il movimento “Insieme per Gioia”

Arriva dal movimento politico “Insieme per Gioia” l’unico riscontro all’appello del sindaco Aldo Alessio il quale, a seguito dell’attentato dinamitardo che nella notte di venerdì ha divelto le serrande di un’officina di meccatronica per auto, di proprietà di un giovane elettrauto gioiese, aveva invitato tutte le associazioni, le forze politiche e sociali, la Chiesa, la scuola e i liberi cittadini a far fronte comune contro la ’ndrangheta e ogni forma di violenza per l’affrancamento della comunità dal servaggio mafioso.

A squarciare la coltre di silenzio scesa come al solito sul gravissimo atto intimidatorio che, per fortuna, nonostante il potenziale dell’esplosivo, non ha causato danni ingenti ai locali e ai mezzi ma, soprattutto, non ha provocato conseguenze ancor più nefaste, è l’ex presidente del Consiglio comunale Santo Bagalà che, a nome di “Insieme per Gioia”, una delle realtà associative più longeve e attive del capoluogo pianigiano, condanna fermamente «il vile attentato di stampo mafioso perpetrato ai danni di un giovane imprenditore gioiese. La natura del gesto e la dinamica – rimarca Bagalà – ci riporta indietro di decenni e fa ricadere la cittadinanza nella paura».

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