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Locri, su Cordì resiste l’ordinanza cautelare

La decisione del Tribunale del riesame dopo il rinvio della Corte di Cassazione

Nuova decisione del Tribunale del riesame in merito alla posizione di Riccardo Francesco Cordì nell’ambito del procedimento penale “New Generation - Riscatto II”. Dopo che la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza cautelare emessa dal gip distrettuale reggino, e confermata dal Riesame, le cui motivazioni sono state depositate nei giorni scorsi, i giudici reggini sono intervenuti nuovamente ed hanno annullato l’aggravante contestata in relazione a un capo di imputazione relativo ad una presunta “spedizione punitiva”, confermando nel resto l’ordinanza del gip distrettuale. Nei confronti di Riccardo Francesco Cordì il Riesame in prima battuta aveva già escluso due capi di imputazione confermando nel resto.
Nel ricorso per cassazione gli avvocati Nico D’Ascola e Antonio Nocera coadiuvati dall’avv. Marco Panella hanno impugnato la decisione dei magistrati reggini ottenendo un annullamento che ha riguardato anche i reati afferenti alle contestate associazioni, quella per delinquere di stampo mafioso e quella dedita al narcotraffico. Accuse pesanti, che hanno portato i pubblici ministeri della Dda reggina, che hanno coordinato le indagini dei carabinieri di Locri, a chiedere nei giorni scorsi per il 27enne Cordì la condanna a 20 anni di reclusione nel filone del processo che si sta celebrando con il rito alternativo dinnanzi al gup reggino.

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