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Studio radiologico di Siderno, riscoppia il caso: adesso è a rischio l'accreditamento

In discussione prestazioni sanitarie e un centinaio di posti di lavoro, il presidente del cda attende una convocazione da parte dell’Azienda

Risale allo scorso 15 marzo la lettera di diffida con cui il nuovo presidente del CdA dello Studio Radiologico srl, Walter Carabetta, avvertiva l’Asp che, in assenza di riscontro entro tre giorni, avrebbe promosso «tutte le opportune iniziative giudiziali (in tutte le sedi competenti) per la tutela dei diritti e interessi della società» agendo «anche in relazione a eventuali responsabilità dirette e personali ove se ne ravvisassero e ne ricorressero i presupposti».
Carabetta, insieme agli altri componenti del nuovo consiglio d’amministrazione, è subentrato dopo che lo scorso 9 dicembre i precedenti soci sono stati condannati dal Tribunale di Reggio nel processo denominato “Fiscer”, che prese le mosse da un’inchiesta coordinata dalla Procura e condotta dalla Guardia di Finanza su presunti doppi pagamenti di fatture da parte dell’Asp alla struttura diagnostica sidernese. In particolare, furono condannati Francesco Fiscer (5 anni e 6 mesi) Pietro Armando Crinò (5 anni), Caterina Caracciolo, Giuseppe Fiscer e Roberta Strangio (3 anni a testa) mentre venne assolto l’altro socio di maggioranza Antonino Strangio. Condanne ritenute ingiuste dal precedente management, tanto che è in corso di predisposizione l’atto di appello, ma che ha indotto i precedenti soci a cedere le quote «comunicando correttamente la predetta circostanza – ha scritto Carabetta nella diffida – e il nuovo assetto societario alla stessa Asp di Reggio Calabria». Dal 6 febbraio di quest’anno, trae origine la una nuova vertenza con l’Asp che in quella data sottoscrive l’accordo relativo ai tetti di spesa assegnati alle strutture di specialistica ambulatoriale accreditate della provincia per il 2022 e 2023 e, come ricorda il presidente del CdA, il 1. marzo «l’Asp ha inviato allo Studio Radiologico il contratto relativo al tetto di spesa assegnato alla struttura per l’anno 2022, con un incremento di 196.000 euro rispetto all’anno precedente», sottoscritto e rinviato a stretto giro «rimanendo, di conseguenza, anche in attesa di ricevere gli imminenti ordini di acquisto delle prestazioni erogate nei mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023, onde poter emettere la relativa fattura».

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