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Aeroporto dello Stretto di Reggio, la svolta in due mosse

Gli oneri di servizio e lo stop alle limitazioni. La Regione guarda a un bacino di 740mila utenti

La pista dell'aeroporto di Reggio Calabria

Siamo a metà del conto alla rovescia per l’aeroporto dello Stretto: passato un mese dalla pubblicazione, ne manca meno di un altro per la scadenza dei termini (il 24 aprile) per le offerte delle compagnie interessate. In ballo ci sono le nuove rotte con oneri di servizio per Bologna, Torino e Venezia: è la “operazione rilancio” fortemente voluta dalla Regione che ha messo sul piatto 13 milioni di euro a garanzia dei collegamenti. I nuovi voli si affiancherebbero a quelli di Ita ad oggi su Milano e Roma, rendendo l’offerta (peraltro con un tetto di tariffe massime per calabresi e messinesi) molto più appetibile.
Limitazioni addio? Nel mosaico dell’aeroporto s’inserisce un altro tassello a cura di Enac, che appena giovedì scorso fa ha annunciato il via libera a «una nuova procedura strumentale di volo per migliorare l’operatività dello scalo calabrese, attualmente soggetto a restrizioni». L’obiettivo resta superare le limitazioni che finora hanno impedito l’arrivo di compagnie lowcost: addestrando i piloti con il simulatore di volo “Full Flight” che «rappresenti un aeromobile del tipo di quelli impiegati normalmente per i servizi aerei di linea sullo scalo di Reggio Calabria (come, a titolo di esempio, A320 e B737), dotato anche di uno scenario che riproduca lo stato dei luoghi dello scalo reggino» permetterà, secondo Enac, di «garantire una migliore operatività dello scalo in termini di minime di avvicinamento sia per quanto riguarda l’altezza delle base delle nubi, sia per la visibilità». Tutto ciò senza «alcun alleviamento dei requisiti addestrativi imposti ai piloti».

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