Reggio

Sabato 27 Aprile 2024

Narcotraffico a Soverato, il “capo” era il sidernese Antonio Scarfò

Un sidernese “a capo” di un vasto traffico di droga. Ieri mattina all’alba i carabinieri della Compagnia di Soverato hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita al traffico di cocaina, hashish, marijuana e skunk, con base a San Vito sullo Ionio ma operante nel Soveratese che “si riforniva” a Caulonia, Siderno e nella zona sud di Catanzaro (viale Isonzo), con canali di approvvigionamento anche nell’isola di Malta. I militari hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal gip di Catanzaro Sara Merlini, su richiesta della Dda nei confronti di 13 persone. Di questi, 3 sono finiti in carcere, 7 agli arresti domiciliari e 3 risultano sottoposti all’obbligo di presentazione alla Pg. In carcere sono finiti Claudio Castanò, 51 anni, di Montepaone, Antonio Costantino, 34 anni, di San Vito sullo Ionio, e Antonio Scarfò, alias Totò, 59 anni, di Siderno. L’indagine ha avuto inizio dopo la perquisizione eseguita nel novembre 2020 nel domicilio di Antonio Costantino, dove i carabinieri avevano rinvenuto buste di plastica da sottovuoto contenenti residui di marijuana, e sopratutto un foglio con appunti manoscritti, che riportavano i dati della contabilità relativa a un traffico di stupefacenti. In particolare, il manoscritto conteneva una lista di nomi, molti dei quali già noti ai carabinieri, con accanto una cifra che, evidentemente, indicava il debito in corso derivante da precedenti acquisti di droga. Circa un mese dopo, il sequestro di 4,5 chili di skunk a un altro indagato, Massimo Alj. Da lì, l’avvio delle attività investigative. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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