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'Ndrangheta a Gioia Tauro, il sindaco Alessio: "Se la città diserta avremo fallito"

Conferenza stampa con appello del sindaco di Gioia Tauro per la manifestazione programmata per domani. «Nessuna attività economica è esente dal condizionamento mafioso della ’ndrangheta»

«Se non ci sarà l’adesione della cittadinanza vuol dire che avremo fallito»: non basta, anche se molto apprezzata, la presenza del vicepresidente della Regione, Giusy Princi, del fondatore di “Libera”, don Luigi Ciotti, degli imprenditori simbolo della lotta alla mafia, dei sindaci della Piana, della Chiesa, delle più importanti realtà associative del territorio, dei sindacati, delle scuole, al sindaco Aldo Alessio che dopo i drammatici riscontri dell’operazione della Dda “Hybris” si è fatto promotore del grande corteo che si svolgerà domani mattina alle 10 lungo le vie del centro per dire “basta” alla criminalità organizzata.

Ecco perché, ieri pomeriggio, dai banchi dell’aula consiliare, ha ritenuto fondamentale incontrare i giornalisti per rivolgere un accorato e forte appello alla città, al popolo onesto della Piana e della provincia reggina ad essere uniti, convinti, fiduciosi e liberi contro la ’ndrangheta. Affiancato dal suo vice Carmen Moliterno, il capitano di lungo corso ha evidenziato che la manifestazione di domani rappresenta solo l’inizio di un percorso di educazione alla legalità più ampio che ha già visto e vedrà l’amministrazione impegnata insieme alle forze dell’ordine nel dare impulso ad attività di sensibilizzazione all’interno delle scuole e perciò rivolte ai più giovani.

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