Nessun dubbio, nemmeno nell'attualità, che sia Archi la roccaforte della ’ndrangheta del mandamento “Centro”. Sono del popolare quartiere di Reggio nord le principali, e le più potenti, cosche cittadine: ben tre su quattro sono indicati dal pool antimafia come componenti il direttorio mafioso. L'asse di ferro costituito dalle cosche De Stefano-Tegano emerge a chiare note dalle motivazioni della sentenza “Epicentro”: «Cristallizzata dagli accertamenti giudiziari aventi la forza dell'irrevocabilità è l'esistenza delle articolazioni di ’ndrangheta, territorialmente riferibile alla zona di Archi, denominate cosche De Stefano e Tegano. La disamina delle sentenze acquisite agli atti consente di affermare che, in Reggio Calabria, dalla metà degli anni ’70 (processo “De Stefano Paolo+ 59”, sentenza Tribunale di Reggio Calabria del 4.01.1979), la ’ndrangheta prendeva corpo proprio attorno alle famiglie De Stefano e Tegano».
Alleanza antica e mai in discussione: «Già all'epoca fu appurata l'esistenza di un'organizzazione strutturata gerarchicamente, particolarmente attiva ed operativa, esercitante un potere illimitato sul territorio, il tutto anche con l'individuazione dei capi storici (tra gli altri, Paolo De Stefano e Giovanni Tegano) e del divenire dell'associazione nel tempo».
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