Si è concluso con 12 condanne, una assoluzione ed una intervenuta prescrizione il processo di primo grado a carico di diversi soggetti, alcuni dei quali ritenuti dagli inquirenti appartenenti alla cosca Gallico di Palmi, scaturito dall’operazione “Cerere” condotta nel dicembre del 2018 dal Comando carabinieri per la Tutela agroalimentare e coordinata dalla DDA reggina. Il tribunale di Reggio Calabria (Cristiana Maria De Pasquale presidente con a latere i togati Greta Iori e Margherita Berardi) a conclusione del procedimento di primo grado con rito ordinario ha condannato Teresa Gallico 7 anni e un mese di reclusione, Demetrio Giuseppe Gangemi 7 anni e 6 mesi, Carmelo Gallico 6 anni e 9 mesi, Maria Curatola 5 anni e 3 mesi, Elvira Pierina Curatola 4 anni e 5 mesi, Domenico Cambareri 4 anni e 5 mesi, Natalizia Cortese 4 anni e 3 mesi, Caterina Cicciù 4 anni e 10 mesi, Antonio Giuseppe Ligato 4 anni e 9 mesi, Bruno Gurnari 4 anni e 9 mesi, Paola Scolaro 4 anni, Rosario Sgrò 4 anni. Assolto per non aver commesso il fatto Pietro Maria Fortunato Caminiti, mentre sono andate prescritte le accuse nei confronti di Consolata Porsia Callea. Nel corso delle indagini i Carabinieri avrebbero accertato che nel periodo 2010-2018 alcuni indagati, appartenenti o contigui a cosche della ’ndrangheta reggina, avrebbero beneficiato di contributi economici da parte dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione Calabria, per un ammontare di alcune centinaia di migliaia di euro, attestando falsamente lo svolgimento di attività imprenditoriali e il possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio