Dichiarazioni inattendibili e non riscontrate. Su queste basi si sviluppa prevalentemente la decisione della Corte Suprema di Cassazione di annullare, con rinvio, la sentenza “Trash”. Nel mirino dei Giudici Supremi la profonda credibilità dei collaboratori di giustizia Salvatore Aiello e Roberto Lucibello. Nello specifico gli “Ermellini” scrivono e censurano la precedente sentenza: «Analogamente la Corte di appello ha riduttivamente considerato il dispositivo, emesso il 23 luglio 2021 dal Tribunale di Palmi in altro processo e acquisito con il consenso delle parti con il quale era stata disposta la trasmissione degli atti al Pm in relazione alla posizione dell'Aiello. Tale decisione è stata ritenuta assolutamente ininfluente sul giudizio di credibilità del collaboratore, atteso che, in mancanza della motivazione, non poteva stabilirsi se l'iniziativa del Tribunale fosse da ricondurre ad un reato di natura dichiarativa o ad un altro reato commesso dall'Aiello, ma non contestato in quel processo». Aggiungendo, accogliendo i motivi di ricorso del collegio difensivo composto dai penalisti reggini Francesco Calabrese, Giovanna Beatrice Araniti, Natale Polimeni ed Emanuele Genovese: «Già tale risposta risulta inadeguata e inappagante perché elude il tema posto dalle difese, non potendo il dato considerarsi neutro e privo di ricadute sull'attendibilità intrinseca del collaboratore, ancor più incisa dalla motivazione resa dal Tribunale di Palmi. Come anticipato, con i motivi nuovi l'avv. Calabrese, anche a nome dei codifensori, ha prodotto la motivazione di detta sentenza assolutoria con attestazione di definitività nei confronti degli imputati coinvolti dalle dichiarazioni accusatorie dell'Aiello, ritenute inattendibili e mosse dal preponderante interesse ad allontanare, celare e negare le proprie responsabilità con inevitabile ricaduta sulla attendibilità del narrato al punto da inficiare la posizione di vittima del dichiarante, smentita dalle emergenze processuali, che ne avrebbero addirittura consegnato l'immagine di un infiltrato della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio