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Sotto lo stadio di Rosarno i resti di due templi: "Va trasferito!"

Nel 2004 era stata approvata la variante al Prg per spostare l’impianto in località Laghi

In relazione all’articolo pubblicato l’altro ieri su questo giornale dal titolo “Conclusi i lavori allo Stadio comunale”, si registra l’intervento del direttore del Gruppo Archeologico Rosarnese, Lino Licari, secondo cui sarebbe venuto il momento di valutare l’opportunità di trasferire altrove l’attuale campo di calcio.
La proposta nasce dalla constatazione che sotto la superficie dello stadio intitolato a Giovanni Paolo II «si conservano i resti di due templi edificati dai Medmei nell’area sacra, di un dromos largo 14 metri e di altri materiali impiegati per le pratiche rituali». Di rilevante interesse scientifico la scoperta compiuta nel 2002, quando durante i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi sono venute alla luce, sotto la direzione di Maria Teresa Iannelli, le fondamenta di un tempio arcaico risalente al VII secolo a. C. Un rinvenimento che ha consentito di spostare indietro di un secolo la data di colonizzazione di Medma da parte dei Locresi.
Per Licari – famoso per le ricerche su paleolitico e neolitico nella Piana e per le esplorazioni lungo i crinali dell’Aspromonte – l’area di circa 20.000 mq attualmente occupata dall’impianto sportivo, una volta resa libera, andrebbe esplorata con una campagna di scavi mirati e accorpata all’adiacente Parco archeologico di Medma: «Una situazione archeologica di straordinaria importanza che potrebbe attirare tour operator, agenzie di viaggi e visitatori, con notevoli benefici per l’economia locale».

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