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Reggio, le accuse alle ’ndrine rafforzate dai pentiti Gennaro e De Rosa

Nelle motivazioni del processo “Epicentro”

«Credibili e affidabili». Per la Procura antimafia di Reggio i collaboratori di giustizia Mario Gennaro, il fedelissimo della cosca Tegano che era diventato il boss delle scommesse sportive on line, ed Enrico De Rosa, l'immobiliarista dei clan con posizione nel “cerchio magico” dell'asse Caridi-Libri, hanno sempre reso dichiarazioni «utili, preziose e riscontrabili».
Come emerge dalle motivazioni del processo “Epicentro” (il filone definito in primo grado con il rito abbreviato) entrambi hanno fornito un contributo rilevante a sostegno dell'impianto accusatorio contro capi e gregari delle cosche del mandamento “Città”.
Gli stessi inquirenti tracciano un profilo importante di Mario Gennaro: «Esponente della cosca Tegano ed uomo di fiducia di Franco Benestare (di cui aveva curato la latitanza all'inizio degli anni 2000), a cagione delle frequentazioni che, sin da minorenne, lo avevano portato ad avere un ruolo operativo nella seconda guerra di mafia, ha confessato una pluralità di gravi reati anche connessi a quella che era divenuta la sua attività imprenditoriale nel settore dei giochi e scommesse on-line e la costituzione a Malta di una tra le principali imprese, operanti in tale settore».

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