È la giornata della Liberazione. E quest’importante data coincide con la “liberazione” da un peso enorme per il Comune di Reggio Calabria. Palazzo San Giorgio non è ufficialmente più sottoposto al piano di riequilibrio finanziario. Lo ha certificato la sezione di controllo della Corte dei Conti, a distanza record dall’ultima riunione a Catanzaro che si è svolta nell’udienza pubblica di venerdì scorso. Il sigillo è chiarissimo: «La sezione regionale di Controllo per la Calabria accerta l’avvenuto ripiano del disavanzo applicato al piano di riequilibrio finanziario pluriennale originario del Comune di Reggio Calabria adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 17 dell’8 febbraio 2013 e trasfuso nel Prf rimodulato, da ultimo, con delibera consiliare n. 37 del 30 luglio 2019». Unica raccomandazione che i giudici hanno indicato agli amministratori di Palazzo San Giorgio è quella di aumentare la capacità di riscossione dei tributi vista «la presenza di criticità suscettibili di pregiudicare in chiave prospettica gli equilibri economico-finanziari del Comune e in particolare ravvisa l’insufficienza dei flussi di entrata propri».
Si tratta di una vittoria per gli amministratori e soprattutto per la città. Con questo provvedimento si cancella una “macchia” su un Comune già tristemente noto perché è stato il primo Comune capoluogo di provincia in Italia il cui Consiglio è stato sciolto per presunte ingerenze della criminalità organizzata. Un percorso difficilissimo durante cui si sono registrate frizioni e salti in avanti ma per il quale sono stati determinanti gli aiuti dello Stato ottenuti - a dire il vero - anche su pressioni politiche degli amministratori cittadini.
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