Reggio

Martedì 30 Aprile 2024

Terremoto nella sanità a Locri: arrestati un dirigente medico ed un primario. Sono 90 gli indagati

Ospedale di Locri

Militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, diretta da Giuseppe Casciaro, stanno dando esecuzione ad un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Locri che dispone l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 11 soggetti. In particolare, è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di un dirigente medico in servizio presso l’ospedale di Locri, la detenzione domiciliare nei confronti di un primario, l’obbligo di firma nei confronti di 3 indagati – tra cui due avvocati – e l’interdizione dall’esercizio della professione nei confronti di 5 medici e 1 avvocato, per 12 mesi.

Arrestati e altre misure cautelari

Tra i dirigenti coinvolti nell'operazione c'è Antonio Bombara, primario del reparto di Psichiatria. Per Bombara sono scattati gli arresti domiciliari, mentre custodia cautelare in carcere per Filippo Lascala che ricopre anche il ruolo di dirigente dell'Asp di Reggio Calabria. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Marco Zucco, Francesco Surace e Paola Larone. Interdizione dalla professione sanitaria per la durata di 12 mesi per i medici Raffaele Argirò, Patrizia Panetta, Guido Zavettieri, Santo Gratteri, Maria Erminia Pascale, mentre interdizione dalla professione forense per l'avvocato Antonio Sotira. Sono, inoltre, in corso numerose perquisizioni personali e locali, anche presso l’ospedale di Locri. Nell’ambito del procedimento, che attualmente verte nella fase delle indagini preliminari, risultano indagati, a vario titolo e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità, complessivamente 90 soggetti – tra i quali medici, avvocati, tecnici di laboratorio e altri pubblici ufficiali – per i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, commessi a Locri e in altri comuni della provincia di Reggio Calabria nel periodo compreso tra il 2021 ed il 2022. Il provvedimento cautelare in rassegna scaturisce da complesse indagini che hanno consentito di disvelare l’esistenza di un articolato sistema illecito volto al rilascio di falsi certificati medici finalizzati, tra l’altro, a giustificare la mancata partecipazione ad udienze da parte di imputati di gravi reati, ad accedere a benefici assistenziali non dovuti o ad ottenere rimborsi assicurativi non spettanti, inabilità temporanee al servizio ovvero indebiti trasferimenti per motivi di studio e lavoro. In particolare, da quanto emerso dalle indagini svolte dai finanzieri del gruppo di Locri, il rilascio da parte di alcuni indagati di certificazioni sanitarie attestanti diagnosi non corrispondenti alla realtà sarebbe avvenuto dietro la pattuizione di somme di denaro o di altre utilità.

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