Le bollette dell’acqua inviate ai cittadini tra il 2016 e 2018 sono in parte prescritte. Il Comune, dopo che l’Antitrust ha avviato un controllo rigoroso sulla normativa applicabile, ha stabilito che le pretese dell’Ente non sono operative per il decorso del tempo massimo. Ieri è arrivata la conferma dalla dirigente del settore Tributi di Palazzo San Giorgio, ascoltata durante i lavori della commissione consiliare Bilancio. Il caso era stato sollevato lo scorso novembre, a seguito di una segnalazione dell’Associazione nazionale consumatori. A dire il vero, per un breve periodo l’Ente sembrava essersi adeguato alla normativa, ma poi evidentemente è tornato sui suoi passi originari. Le ipotesi di anomalia riscontrate sono due: mancato rispetto delle modalità informative (evidenziazione in fattura degli importi prescrittibili) previste dalla nuova disciplina sulla prescrizione biennale e mancato riscontro e accoglimento delle istanze presentate dai consumatori per eccepire l’intervenuta prescrizione biennale. La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’istituto della prescrizione biennale (o prescrizione breve) anche per il settore dei servizi idrici, prevedendo il diritto degli utenti, sia domestici che professionisti e microimprese, di eccepire la prescrizione degli importi riferiti a consumi risalenti a più di due anni addietro indicati in fatture la cui scadenza è successiva al 1. gennaio 2020. Che cosa succederà adesso? Le bollette non saranno automaticamente cancellate come magari speravano tutti i cittadini ma bisognerà proporre una specifica istanza. Sono questi gli impegni presi dall’Ente con l’Autorità per la garanzia della concorrenza e del mercato e questo perché non c’è la possibilità di cancellazione automatica. Inoltre è stato previsto di dare maggiore spazio alla comunicazione all’utenza. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio