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I tanti business in Liguria dei narcotrafficanti reggini

Processo “Zappa”: in Tribunale la testimonianza del primo dirigente della Polizia di Stato, Diego Trotta

Diego Trotta

Narcotraffico internazionale nelle mani dei clan reggini, gestito da capi e luogotenenti delle 'ndrine federate "Maesano-Pangallo-Paviglianiti”, che operano tra San Lorenzo, Roghudi e Condofuri, e “Sergi-Marando-Trimboli”, tra le anime dominatrici di Platì. Base operativa tra Reggio, Basso Jonio e l'Aspromonte, la holding della droga importava direttamente dal Sud America grazie ai contatti privilegiati con i narcos e con broker di origini calabresi, per poi girarla in grossi quantitative anche nelle piazze del nord Italia. Liguria e Lombardia soprattutto. Anche questi temi, cuore dell'accusa sostenuta dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio, sono stati affrontati davanti al Tribunale collegiale (presidente Fabio Lauria) dal primo dirigente della Polizia di Stato Diego Trotta, attuale Vicario della Questura di BAT (Barletta-Andria-Trani) ed all’epoca dei fatti il funzionario della Squadra Mobile, a capo della sezione “Antidroga” che coordinò la maxi retata “Zappa”. Un’inchiesta la cui prima tranche fu eseguita nel 2004 e che ancora oggi vede sul banco degli imputati ben 63 persone, accusate di traffico internazionale di stupefacenti e di armi.

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