«Viviamo sempre nell'incubo che di rientro a casa, dopo essere stati assenti per una giornata intera, ci potremmo ritrovare con l'alloggio occupato. Sì, rubato: come già verificatosi ai danni di tanti regolari assegnatari della palazzina di proprietà del Comune. Qui, al rione Marconi come al Cusmano, è come se fossimo nella “terra di nessuno”». Parlano in tanti, ma nessuno legittimamente vuole esporsi con nome e cognome, sulla vivibilità, sempre più precaria, dell'area di edilizia popolare che si affaccia sul viale Europa, ad una manciata di metri dall'ospedale “Morelli”. All'ordine del giorno non solo il rischio di ritrovarsi l'appartamento “invaso”, ma scene di varia microcriminalità. Tra chi spaccia stupefacenti nell'androne e nei sottoscala; chi ruba energia elettrica o rivende pezzi di auto probabile provento di furto; e chi mercanteggia con la tecnica del “cavallo di ritorno” la restituzione dell'automobile appena rubatagli. Che i rioni Marconi e Cusmano, uno di fronte all'altro, medesima linea architettonica e perimetro condiviso, siano effettivamente “terra di nessuno” si ricava, pacificamente, dalle vicissitudini dei giorni scorsi. Che si incrociano nella gravissima drammaticità. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio