Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

“Mandamento Ionico”, in Cassazione gli affari delle famiglie della Locride

I ricorsi contro 28 condanne e un’assoluzione decise in appello

Approda in Cassazione processo scaturito dalla maxi-operazione antimafia “Mandamento Ionico” definito con il rito abbreviato. Sono 29 gli imputati chiamati a comparire davanti alla seconda sezione penale dei giudici ermellini il prossimo 12 giugno.
In sede di appello il processo si è concluso il 15 aprile dello scorso anno con 29 condanne e 4 assoluzioni. Gli imputati sono accusati, a vario titolo e con modalità differenti, di reati che vanno dalla partecipazione all’associazione mafiosa ad altre fattispecie aggravate dalla finalità di agevolare la ’ndrangheta. Le indagini dei carabinieri sulle cosche della Locride e di altri paesi del Reggino erano state coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, e hanno consentito di ricostruire le dinamiche di alcune delle principali famiglie dell’area ionica reggina.
La Corte d’appello di Reggio (presidente Olga Tarzia, a latere Cinzia Barillà e Francesca Di Landro), dopo circa 10 ore di camera di consiglio, ha confermato le condanne e riformato la quasi totalità delle pene rispetto al primo grado, con il riconoscimento della continuazione con altre sentenze per Francesco Cataldo, Alberto Latella, Giorgio Macrì, Saverio Maesano.
Tra gli imputati assolti con formula piena anche Pasquale Barbaro, già condannato a 16 anni in primo grado, difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Nobile, che hanno proposto ricorso in Cassazione avverso la decisione dei magistrati reggini che hanno dichiarato una prescrizione per un’ipotesi di tentata truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia