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Giubileo 2025, Reggio nel percorso dei pellegrini nel segno di San Paolo Apostolo

Quel tratto di costa, oltre la via Marina, ha molto da raccontare perché quell’angolo di Reggio ha visto sbarcare, nell’anno 61, San Paolo, l’Apostolo di Gesù che ha ricevuto la rivelazione del Vangelo direttamente da Cristo.
Tra il rumore delle onde e le voci dei presenti, in quella tarda sera, Paolo raggiunge la punta dello stivale. Come Egli stesso afferma negli Atti degli Apostoli «di lì costeggiando, giungemmo a Reggio». La città, che ancora non conosce la fede del Signore, è in festa per la dea Diana Fascelide e chissà quante domande e quanti perché sorgono tra i presenti quando i piedi di Paolo toccano la finissima sabbia mentre l’acqua bagna i suoi vestiti.
Con la barca là ferma inizia a predicare, a raccontare la straordinaria storia di Gesù che è risuscitato dai morti. Secondo la narrazione gli viene concesso del tempo: «Fino a quando la candela non si spegne». Così quando la cera presenta l’ultima fiamma, la colonna di pietra, dove è poggiata, inizia a bruciare provocando stupore tra i presenti. Paolo predica per tutta la notte e converte molti pagani. Da pellegrino getta i semi della speranza e Reggio, così, conosce Cristo, unico vero Dio. Dopo, Paolo lascia in questa terra l’Apostolo Stefano, primo Vescovo della città, il quale continua a seminare la fede.

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