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Reggio, scontro familiare tra gruppi rom: tra gli indagati anche Vito Morelli

Il Gip ha accolto la richiesta di custodia cautelare a carico del fratello della vittima. Tre le contestazioni della Procura: aver inquinato la scena del crimine possesso abusivo di arma da fuoco ed evasione dai domiciliari

Anche Vito Morelli, il fratello di Nino Morelli ferito gravemente davanti gli alloggi popolari del rione Marconi nel pomeriggio dello scorso 11 maggio e morto «alle ore 17.50» in ospedale, figura tra gli indagati dello scontro familiare all'interno della comunità rom della cintura urbana sud della città che ha già portato in carcere il cognato della vittima, Damiano Bevilacqua, accusato di essere stato l'autore materiale del delitto, e Saverio Bevilacqua, che risponde di concorso in omicidio per aver fatto da autista al presunto assassino.

Vito Morelli, che quel giorno di inferno tra i rioni Marconi e Cusmano - con l'antefatto dell'alterco violento e tentativo di investire con l'autovettura tra i cognati Gianluca Morelli (fratello della vittima) e il presunto killer, Damiano Bevilacqua - era agli arresti domiciliari, ma abbandonò il domicilio ed armato di pistola sarebbe uscito, secondo Procura e Squadra Mobile, con intenzioni bellicose. Tre i capi di imputazione che sono stati formalmente contestati a Vito Morelli, colpito da nuova ordinanza di custodia cautelare a firma del Gip Tommasina Cotroneo: detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da sparo, evasione dagli arresti domiciliari e anche favoreggiamento all’autore dell'agguato ai danni del fratello. Per gli inquirenti avrebbe cercato di «inquinare la scena del crimine, avendo lavato il luogo dove è stato inizialmente ferito Nino Morelli».

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