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Reggio, la morte del paziente non fu colpa dei medici. Assoluzione per tutti

Il caso in Cardiologia del Gom. Nessuna responsabilità per Amodeo, Pangallo e altri quattro sanitari

Il Gom di Reggio

Assolti con formula piena, “perché il fatto non sussiste”. Con questa pronuncia del giudice monocratico Marco Cerfeda si è conclusa per i dottori Vincenzo Amodeo e Antonio Pangallo, così come per gli altri quattro sanitari del reparto di Cardiologia al tempo diretto dal Giuseppe Ielasi, una lunga e logorante vicenda giudiziaria risalente al lontano 2014.

A seguito del decesso di un paziente quasi ottantenne avvenuta presso il reparto di Cardiologia del Gom in il 10 giugno 2014, i familiari hanno presentato denuncia in Procura assumendo un errore nelle procedure terapeutiche effettuate al proprio congiunto, il quale era improvvisamente deceduto dopo qualche giorno di terapia intensiva coronarica e, successivamente, transitato al reparto ordinario. Eseguiti esame necroscopio e consulenza tecnica di parte affidata a due sanitari dell’Università di Messina, la Procura ha contestato nei confronti di tutti i sanitari che avevano svolto turni di servizio a cavallo tra il 4 e il 10 giugno il reato di omicidio colposo: in estrema sintesi, secondo l’accusa, i sanitari avrebbero posto in essere una condotta omissiva, e comunque in supposta violazione delle linee guida applicabili al caso.

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