Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Siderno, casa della Comunità, è l’ora delle scelte: cosa ristrutturare con “solo” 9 milioni?

Cresce l’attesa tra comitati e associazioni per l’incontro pubblico in programma domenica prossima a Siderno, alla presenza del direttore generale dell’Asp Lucia Di Furia e del Rup incaricato dei lavori di rifunzionalizzazione dell’ex ospedale di Siderno, da riconvertire in quella che fino a un anno fa era chiamata “Casa della Salute” e, dopo l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 77 /2022 sulla riforma dell’assistenza sanitaria territoriale, è definita “Casa della Comunità”. Una lunga storia, quella della riconversione dell’immobile di piazza Oreste Sorace, fino al 2010 un ospedale efficiente e in grado di garantire buoni standard di assistenza sanitaria, chiuso (con contestuale trasferimento dei reparti a Locri) perché reputato un “doppione” di quest’ultimo, dopo che il consiglio regionale votò il maxiemendamento “Adamo-Chieffallo” con cui, tra l’altro, vennero accorpate le Aziende Sanitarie Locali in Aziende Provinciali. Un’opera di progressiva spoliazione del nosocomio iniziata quando al governo regionale c’era il centrosinistra con a capo Agazio Loiero e completato dal centrodestra guidato da Giuseppe Scopelliti. Il punto è che, dopo di allora, la “Casa della Salute/Casa della Comunità” non è mai entrata in funzione, col risultato che più della metà dell’immobile è vuoto e inutilizzato, mentre parte del pian terreno e dei primi due piani sono occupati da ambulatori e uffici. Dopo la riunione del comitato di rappresentanza dei sindaci all’Asp di mercoledì, appare chiaro che sono tramontate le ipotesi affiorate nei mesi scorsi, relative alla possibilità di reperire risorse aggiuntive rispetto al finanziamento originario di nove milioni di euro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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