Si è conclusa con la richiesta di un secolo di carcere la requisitoria del sostituto procuratore generale Francesco Tedesco nel processo d’appello del filone in ordinario di “Banco Nuovo – Cumps” che si sta celebrando davanti alla Corte d’appello di Reggio.
L’accusa ha chiesto la conferma delle condanne del Tribunale di Locri per gli imputati Annunziato Alati (22 anni 6 mesi), Giuseppe Alati (18 anni), Pietro Alati (5 anni), Pasqualino Rodà (3 anni) e Paolino Tripodi (5 anni 6 mesi). Il pg Tedesco ha, inoltre, aggiunto l’ulteriore richiesta di accoglimento dell’appello con riforma della sentenza di primo grado e, per l’effetto, la condanna degli imputati: Gianfranco Mancuso (9 anni), Carmelo Morabito (15 anni), Luigi Palumbo (1 anno 6 mesi), Sebastiano Profazio (5 anni), Silvestro Toscano (1 anno), Antonino Vitale (11 anni), Leo Zappia (9 anni).
Inoltre il sostituto procuratore ha chiesto la riforma della sentenza di primo grado con dichiarazione di improcedibilità, a seguito della riqualificazione della condotta in furto, per Stefano Benavoli e Daniele Nucera, per questo ultimo rinunciando all’appello per altri capi contestati. Infine la Procura reggina in relazione alla posizione di Giuseppe Benavoli ha rinunciato all’appello per un capo di imputazione, ha chiesto la riforma della sentenza di primo grado con dichiarazione di intervenuta prescrizione, stante la non riconoscibilità dell’aggravante contestata per un’altra imputazione», e ha rinunciato all’appello con contestuale conferma della prescrizione emessa in primo grado per un altro capo di imputazione «con rigetto dell’appello del difensore».
Il processo è scaturito dagli esiti investigativi sulla presunta sussistenza di un’associazione mafiosa operante nei territori di Africo, Motticella, Bruzzano Zeffirio e Brancaleone, che si sarebbe infiltrata anche negli appalti pubblici, nonché sulla ritenuta operatività di soggetti dediti al narcotraffico.
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