Reggio

Giovedì 21 Novembre 2024

Una subconcessione per l’aeroporto di Reggio Calabria

Una subconcessione con cui affidare la gestione dello scalo agli enti locali di Reggio e Messina per invertire una rotta che ha segnato il declino dell'aeroporto dello Stretto. La proposta sollevata attraverso un'interrogazione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal parlamentare pentastellato, Riccardo Tucci passa da una nuova aerostazione e da una gestione quinquennale viene subito abbracciata dai sindaci del Comune e della Città Metropolitana, Paolo Brunetti e Carmelo Versace. Un'idea trasversale che a prescindere dalle appartenenze politiche registra l'interesse del tessuto associazionistico e non solo reggino. Il parlamentare (espressione del territorio vibonese eletto in collegio che non è quello reggino) riesce ad accendere una nuova speranza e magari a dare smalto alle rivendicazioni a cui una città dormiente sembra aver rinunciato, assuefatta da tempo alla spoliazione di servizi che minano il diritto alla mobilità. L'interrogazione spiega Tucci parte dai numeri che Sacal ha fatto registrare all'aeroporto dello Stretto dopo sei anni di attività «che ha avuto come conseguenza la diminuzione di un traffico passeggeri passato dai 700mila annui ai 120mila». Certo si contano 2 milioni di perdite all’anno come Sacal continua a ripetere ma anche ai tempi di Sogas i conti non erano rosei, con la differenza che l’utenza era più numerosa al Tito Minniti. Infrastruttura a cui sono stati destinati «60 milioni di euro per adeguamento e riqualificazione dell'aerostazione». Come dire giusto «una ripulita. Noi abbiamo proposto al ministero un'idea che con 30 milioni produrrebbe risultati in maniera più efficace». Intanto precisa Tucci «non stiamo certo facendo la guerra a Lamezia, ma stiamo cercando di pensare come rilanciare lo scalo attingendo in altri contesti, allargando gli orizzonti». La risposta sta nell'area dello Stretto «che conta un bacino di un milione di utenti, con il sindaco messinese Federico Basile si è avviata un’interlocuzione rispetto ad un progetto condiviso». E quindi occorre «puntare sull'intermodalità con l'idea di un check in fatto direttamente a Messina con un arrivo dei passeggeri all'imbarco». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio 

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