Continuano ad arrivare “feedback” positivi per il porto di transhipment più importante del Mediterraneo che consolida primato e crescita: a rilevarlo è Bankitalia nell’annuale rapporto della filiale di Catanzaro sull’economia della Calabria, presentato ieri mattina. «Nel porto di Gioia Tauro – si evidenzia nel report – è proseguita la fase espansiva in atto dalla seconda metà del 2019: la movimentazione di container è cresciuta nel 2022 di oltre il 7% sfiorando i 3,4 milioni di Teus, un dato vicino al picco raggiunto nel 2008». In particolare, è addirittura triplicato il traffico del terminal autovetture, gestito da Automar Spa, società che recentemente ha evidenziato l’esigenza di poter ampliare la propria area demaniale per ottenere un complessivo incremento delle proprie superfici. Implementazione che determinerà un ulteriore incremento di volumi e una ricaduta occupazionale stimata in circa 50 unità lavorative. «Nel corso dell’anno – aggiunge la Banca d’Italia – è stato potenziato, inoltre, il trasporto intermodale delle merci con l’istituzione di due corridoi ferroviari veloci (fast corridor) con gli interporti di Bologna e Padova che consentono di espletare le procedure doganali di importazione delle merci direttamente presso gli snodi logistici di destinazione». Ma se le performance del terminal di Gioia Tauro continuano a far sorridere registrando numeri e risultati sempre più considerevoli, a preoccupare, adesso, è l’allarme sul rischio di perdere i fondi del Pnrr destinati all’area portuale, lanciato dal commissario governativo della Zes Calabria, Giosy Romano. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio