Torna sotto protezione il collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro. Il Tar del Lazio ha accolto, nella giornata di ieri, il ricorso presentato dal legale del medico di Gioia Tauro, che era stato estromesso dal programma nel 2019. Una decisione che era maturata a causa di una serie di violazioni imputate a Fondacaro dal ministero dell’Interno che chiedeva la revoca del programma di protezione in favore del 64enne. Una decisione che, tra l’altro, era stata sottoscritta anche dalla Dda di Roma e dalla Direzione nazionale antimafia con una nota del 24 maggio 2019. Il medico e imprenditore della sanità ha sempre sostenuto di essere vicino ai clan Piromalli e Molè di Gioia Tauro. Condannato per concorso esterno in associazione mafiosa all’inizio degli anni 2000, nel processo nato dall’inchiesta “Tempo”, ha iniziato a collaborare con la procura antimafia di Reggio Calabria parlando soprattutto dei presunti legami delle cosche della Piana di Gioia Tauro con la massoneria e l’imprenditoria. La massoneria alla quale lo stesso Fondacaro pare essere affiliato dal 1982 nella loggia Giustinianea di piazza del Gesù. La sua collaborazione con la giustizia non è mai stata lineare nel corso degli anni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio