Il senso di responsabilità ha prevalso sulle ragioni della politica. Così il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha adottato l’ordinanza che dispone lo stoccaggio dei rifiuti negli impianti di Cicerna e Sambatello, e l’avvio a recupero del sottovaglio primario. Operazione che per altri 180 giorni dovrebbe scongiurare l’emergenza. Del resto, già in precedenza la Città Metropolitana nel ruolo di Ato reggino aveva scelto di adottare un atto straordinario e urgente proprio per evitare che la fragile filiera dei rifiuti potesse di nuovo incepparsi. Poi è subentrata la riforma voluta dalla Regione a guida Occhiuto, che con Arrical ha accentrato tutte le decisioni a Catanzaro in capo all’autorità unica. Quindi, alla luce delle nuove disposizioni normative Arrical avrebbe dovuto adottare la nuova ordinanza. Ma invece da Catanzaro è partita solo la richiesta di provvedere nei confronti di Palazzo Alvaro. Una vicenda che fa emergere il cortocircuito istituzionale-amministrativo. Una contraddizione (si revocano le competenze alla Città Metropolitana, ma poi le si chiede di assumere atti e responsabilità) che alimenta non poche perplessità in capo a chi da sempre ha contestato una riforma che lascia agli enti locali il ruolo di comparse e alla Regione quello di star protagonista. Nella cornice legislativa che la Regione ha costruito sarebbe stato in capo ad Arrical il compito di adottare la proroga dell’ordinanza. E invece da Catanzaro è partita la richiesta esplicita alla Città Metropolitana di farsi carico del provvedimento con cui garantire l’operatività degli impianti attraverso lo stoccaggio degli scarti di lavorazione appositamente attrezzati. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio