Nove bollini neri due in più dello scorso anno. I dati della balneazione del litorale reggino consegnano un quadro in chiaro scuro. Dal report di Arpacal infatti sui circa 187mila metri di mare controllato nelle acque dell’area metropolitana quasi 160mila sono di qualità eccellente che si snodano in 131 location da Africo a San Ferdinando. L'85,57% dei controlli eseguiti ha certificato una qualità eccellente (lo scorso anno era 84,44%) e qua finiscono le buone notizie. Perché le criticità che hanno comportato negli anni scorsi anche una infrazione sul fronte della depurazione all'Italia da parte dell'Europa sono cristallizzate in ben 12mila metri di qualità scarsa. Anzi nell'ultimo anno, secondo i dati forniti da Arpacal per il 2023 la percentuale di acque di qualità scarsa rappresentano il 6,88% (sono cresciute rispetto allo scorso anno quando era il 6,48%) così come è calata la percentuale delle acque ritenute di qualità buona dal 6,36% al 4,25. Elementi che fanno dell’area reggina la “cenerentola” della Calabria con i dati meno lusinghieri. Insomma una situazione che nel complesso non mostra grandi stravolgimenti ma piccoli segnali di allarme. Confermati da due nuovi bollini neri, ai soliti Catona bar Reitano, Gallico Limoneto, Reggio Circolo nautico, Lido comunale pontile nord, lido comunale pontile sud, Pellaro Lume, Torrente annunziata 500 metri a nord, si aggiunge il circolo velico (in verità un ritorno), e l'area Ravegnese Sabbie Bianche che registra un pesante passo indietro. Un fermo immagine frutto dei controlli che sarà al centro dell'ormai prossima ordinanza del Comune rispetto alla mappa dei divieti di balneazione.
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