Reggio

Mercoledì 30 Aprile 2025

La Nave Dattilo è arrivata in porto a Reggio: bambino morto tra i migranti soccorsi in mare

C'è un bambino di 4 anni morto tra i 50 migranti soccorsi in mare nelle ultime ore e giunti in mattinata nel porto di Reggio Calabria a bordo della nave Dattilo della guardia costiera. Il bambino, secondo quanto è stato riferito, era di origine subsahariana e probabilmente di nazionalità nigeriana. Il corpo era stato recuperato al largo di Lampedusa dove si è verificato il naufragio dell’imbarcazione di fortuna a bordo della quale il piccolo viaggiava assieme ad altri migranti tra cui la madre per la quale è stata disposta l’assistenza psicologica. Il piccolo era partito con la mamma a bordo di un’imbarcazione di fortuna in rotta verso Lampedusa, il bimbo di quattro anni morto in un naufragio avvenuto al largo dell’isola siciliana. Il suo corpo senza vita è stato raccolto e portato assieme ad un’altra cinquantina di migranti, tra cui la madre, sulla nave Dattilo della guardia costiera giunta in mattinata al Porto di Reggio Calabria con circa 800 persone a bordo, la gran parte delle quali provenienti dall’hotspot dell’isola siciliana. La notizia della presenza del cadavere del bambino circolata poco dopo l'attracco della Dattilo al molo di ponente del porto reggino, si è diffusa in un baleno provocato costernazione e sgomento tra i volontari e le forze dell’ordine che si occupano del dispositivo di accoglienza. L’equipaggio della nave della Guardia costiera ha avvertito la polizia di Stato che ha eseguito i controlli e informato l’autorità giudiziaria. Al termine delle operazioni di sbarco, coordinate dalla prefettura di Reggio Calabria, i 550 migranti destinati a Reggio Calabria sono stati accompagnati al centro di prima accoglienza allestito in una scuola in attesa di essere trasferiti in altre regioni in base a quanto previsto dal piano di riparto del Ministero dell’Interno. Altri 250 migranti, invece, sempre a bordo della Dattilo sono stati portati a Messina. Prosegue, intanto, il flusso di arrivi a Lampedusa dove all’alba di oggi, all’interno dell’hotspot di contrada Imbriacola, si contavano 1.522 ospiti alcuni dei quali arrivati nella notte. E, purtroppo, si ripetono le tragedie. «Ho perso mia moglie - ha raccontato Jamid Sahid Mansarè di 34 anni, della Sierra Leone, ai sanitari del 118 e ai mediatori culturali all’ospedale civico di Palermo - durante la traversata nel deserto e un bimbo in mare. Se trovate un bimbo annegato è mio figlio. Siamo partiti in cinque. Io mia moglie e tre figli, due ragazzi e una ragazza. Adesso siamo rimasti noi tre - ha detto in inglese il migrante ai soccorritori - ed è stato terribile. Un viaggio disumano. Sono riuscito a salvare mio figlia e mia figlia. Purtroppo il più piccolo è morto annegato. Vi prego se trovate la salma fatemelo sapere. Voglio rivedere mio figlio». La vicenda raccontata dall’uomo non sembrerebbe, però, avere nulla a che fare con quella del piccolo giunto cadavere a Reggio Calabria. La statistica degli sbarchi è in continuo aggiornamento. Dall’inizio del 2023 al 12 luglio sono 73.414 i migranti giunti in Italia, oltre il doppio dei 31.333 registrati nel 2022 e poco meno del triplo dei 24.502 del 2021. Ieri, lieve segnale di flessione degli arrivi giornalieri: i migranti sbarcati sono stati 218 mentre nello stesso giorno dello scorso anno erano stati 394.  

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